Le autorità fiscali richiedono il pagamento dell'IRS sulle plusvalenze generate dalla vendita di una seconda casa se investita in un'abitazione permanente per la residenza della persona al di fuori del Portogallo, secondo le informazioni vincolanti dell'Autorità fiscale(AT), pubblicate sul sito web delle Finanze. Se l'immobile si trovasse in Portogallo, potrebbe beneficiare dell'esenzione prevista dal pacchetto Mais Moradia, secondo quanto riportato da ECO.
La legge non menziona l'ubicazione dell'immobile, ma l'Amministrazione fiscale ritiene che il beneficio possa essere goduto solo se la casa si trova in Portogallo. "Questa è l'unica conclusione che si può trarre da una legge il cui scopo politico era quello di intervenire per risolvere le sfide esistenti nel mercato immobiliare portoghese, che si occupa solo ed esclusivamente delle distorsioni esistenti, del modo in cui queste particolarità colpiscono le famiglie portoghesi e della ricerca di soluzioni che mirano ad alleviare i problemi che ne derivano", conclude l'AT.
La legge "Mais Habitação", del 6 ottobre 2023, voluta dal governo socialista a maggioranza assoluta guidato da António Costa, ha approvato misure con "l'obiettivo di garantire più alloggi" che prevedono, in particolare, l'esclusione dall'imposizione fiscale delle plusvalenze derivanti dalla vendita di seconde case se applicate al rimborso del capitale dovuto su un mutuo per l'acquisto di un'abitazione destinata all'abitazione propria e permanente del contribuente, della sua famiglia o dei suoi discendenti", riconosce lo stesso documento, sancito dall'AT.
La questione è stata sollevata da un contribuente che intende applicare "il valore di realizzo ottenuto dalla vendita di un'abitazione secondaria al rimborso di un mutuo contratto per l'acquisto dell'abitazione propria e permanente di un discendente, mutuo che si riferisce a un immobile situato fuori dal territorio nazionale ma all'interno dello Spazio economico europeo".
Infatti, la legge n. 56/2023 "ha stabilito l'esclusione dalla tassazione IRS delle plusvalenze derivanti dalla cessione onerosa di terreni edificabili o di immobili residenziali non destinati all'abitazione propria e permanente del contribuente o del suo nucleo familiare, a condizione che il valore di realizzo sia applicato all'ammortamento del capitale dovuto su un mutuo abitativo destinato all'abitazione propria e permanente, o a quella delle persone a suo carico, e a condizione che ciò avvenga entro tre mesi, a partire dalla data di realizzazione, o dalla data di entrata in vigore della legge, nel caso di trasferimenti effettuati fino a tale data", sottolineano i servizi dell'amministrazione fiscale.
Nel caso in cui la vendita della seconda casa sia avvenuta dopo l'entrata in vigore della legge, solo i trasferimenti fino al 31 dicembre 2024 potranno beneficiare dell'esenzione.
Dalla lettura della norma, l'Amministrazione fiscale ritiene di trovarsi "di fronte a un'esclusione dall'imposizione che si configura come un beneficio fiscale di fatto, cioè una norma di carattere eccezionale e temporaneo, creata appositamente per perseguire interessi pubblici extrafiscali, superiori a quelli fiscali, che consistono nell'assistere le famiglie con costi elevati per la casa propria e permanente, derivanti dall'improvviso aumento dei tassi di interesse".
Inoltre, l'AT comprende che "l'obiettivo di questo regolamento era quello di creare una misura di aiuto fiscale per aiutare le famiglie che possiedono una casa permanente in Portogallo a ridurre le loro spese, il che significa che la sua applicabilità è limitata ai casi in cui la casa permanente si trova nel territorio portoghese e il mutuo è stato contratto lì".
"Questa è l'unica conclusione che si può trarre da una legge il cui scopo politico era quello di intervenire per risolvere le sfide del mercato immobiliare portoghese, che si occupa solo ed esclusivamente delle distorsioni che vi esistono, del modo in cui queste particolarità colpiscono le famiglie portoghesi e della ricerca di soluzioni che mirano ad alleviare i problemi che ne derivano", secondo la stessa informazione vincolante.
Infine, l'AT aggiunge che, mentre il Codice tributario fa espressamente riferimento alla possibilità di reinvestire nella propria abitazione permanente situata in uno Stato membro dell'Unione europea o in uno Stato membro dello Spazio economico europeo", la legge del pacchetto Mais Habitação "non ne fa menzione". Pertanto, l'Amministrazione fiscale ritiene che "si rafforzi la convinzione che tale ipotesi - l'ammortamento di un immobile situato al di fuori del territorio nazionale - non rientri nell'ambito di applicazione della disposizione giuridica del suddetto regime".
"Alla luce di quanto sopra, si conclude che il richiedente non può beneficiare dell'esclusione dall'imposizione se il valore di realizzo ottenuto dalla vendita della sua residenza secondaria viene applicato all'ammortamento di un mutuo contratto per l'acquisto di un immobile che, sebbene destinato alla residenza permanente propria e dei suoi discendenti, non è situato nel territorio nazionale", conclude lo stesso documento.